In occasione degli 80 anni dalla costituzione della prima associazione di imprese edili in città, Ance Palermo organizza una serie di appuntamenti denominati “Riflessioni sulla città”, nel corso dei quali saranno affrontati temi che riguardano il futuro del capoluogo siciliano.
Il primo di questi appuntamenti, organizzato in collaborazione con Ordine degli Architetti e Ordine degli Ingegneri di Palermo, è stato dedicato a “Il centro storico di Palermo oltre il PPE. Strumenti e politiche urbane nel centro storico tra conservazione e nuova architettura”.
E’ stata l’occasione per ragionare su attualità e limiti del Piano Particolareggiato Esecutivo del centro storico di Palermo, uno degli elementi più significativi della vicenda urbanistica della città, sul quale oggi è necessario aprire una riflessione se non sia la tipologia del ripristino tipologico ad avere esaurito le sue potenzialità e costituire un ostacolo al risanamento.
All’incontro sono intervenuti il presidente di Ance Palermo Massimiliano Miconi, il presidente dell’Ordine degli Architetti di Palermo Iano Monaco e quello dell’Ordine degli Ingegneri Vincenzo Di Dio; l’urbanista Giuseppe Trombino che ha parlato di “Normativa regionale e strumenti urbanistici” ; il presidente del Consiglio Nazionale architetti Franco Miceli che ha affrontato il tema “Quale spazio per l’architettura contemporanea”; l’architetto Lina Bellanca che ha esposto “Esperienze di dialogo”; il professore dell’Università di Palermo Vincenzo Melluso che ha parlato di “Strategie per la trasformazione della città storica”; l’assessore del Comune di Palermo all’Urbanistica e Centro storico Maurizio Carta che ha parlato dei programmi dell’amministrazione comunale rispetto alle tematiche del convegno.